Amichevoli: dubbi e paure dei tifosi, ma fidiamoci di Mazzarri
Altra amichevole per l'Inter di Mazzarri, altro tema di discussione che divide, e non poco, i supporters della Beneamata. La vittoria di ieri pomeriggio per due a zero (2-0) sulla squadra di serie D della Feralpisalò ha lasciato infatti l'amaro in bocca a parecchi tifosi nerazzurri, che, sparsi sul web, hanno ampiamente criticato risultato (troppo stretto e di misura) e gioco della formazione nerazzurra.
Ho preso parte ad alcune discussioni relative al match di ieri, e ho potuto catalogare gli umori di chi (giustamente, non esito a schierarmi!) giudicava la partita come un semplice allenamento preparatorio e chi invece ironizzava sulla gara e anzi prevedeva un futuro piuttosto difficile per Mazzarri (qualcuno parlava di esonero a gennaio), adducendo la mancata goleada come discriminante buona per effettuare previsioni, stilare possibili classifiche primaverili, ed effettuare confronti davvero poco ortodossi e veritieri tra ciò che ha mostrato l'Inter e quello che, per esempio, ha fatto il Napoli di Benitez al cospetto della stessa avversaria (5-1).
Insomma, un clima piuttosto teso quello che gira attorno all'Inter, prodotto in particolar modo dalla paura poi non troppo giustificata (e giustificabile) di assistere nuovamente ad una stagione negativa, sensazione nutrita da prestazioni come quella di ieri (il che è tutto dire), ma, più che altro, dalle opinioni di una certa schiera di tifosi che si lascia prendere troppo facilmente la mano in certi commenti, nonostante si fosse ancora a luglio e con un mese davanti per completare l'opera di costruzione della rosa, corregerre le sbavature tattiche, smaltire i carichi di lavoro e presentarsi allo "start" con una squadra pronta e piena di benzina per affronatre una stagione non troppo impegnativa (in assenza di Coppe da giuocare), ma che proietta il nuovo corso nerazzurro sotto la luce abbagliante dei riflettori.
Hugo Campagnaro e il solito Rodrigo Palacio hanno siglato le reti (equamente ditribuite nelle due frazioni di gioco) che hanno detrminato il risultato a favore dell'Inter.
Più che discutere sulla diversità di vedute che divide le opinioni dei fan sullo stato dei lavori di costruzione della squadra nerazzurra, meglio invece concentarsi sull'analisi della gara, fermo restando ciò che ho scritto sul post relativo ad Inter-Vicenza, e, cioè, che risultato e andamento di simili impegni debbano essere analizzati e valutati con una certa avvedutezza, anche se qualche spunto di riflessione interessante e qualche giudizio, solido e anche fondato può essere sicuramente argomento di discussione per non sbagliarsi anche in futuro.
Contro il FeralpiSalò guidato dall'allenatore Scienza, l'approccio alla gara è stato in buona parte determinato dalla pesantezza delle gambe, dal caldo e dalla voglia di non farsi male. I meccanismi di gioco che Mazzarri sta tentando di infondere, è palese, hanno bisogno ancora di tempo e soprattutto di qualche test più probante e stimolante affinchè possano essere meglio digeriti, verificati, di pari passo a gambe che girano meglio e una rapidità di pensiero che vada con esse. Una amichevole come quella di ieri poco può dire in termini strettamente tattici, anche perchè, un risultato positivo, può esser portato a casa senza necessariamente avere grandi idee e spunti di gioco. La International Cup di agosto, che vedrà l'Inter sfidare il Chelsea di Mourinho, sarà una piccola prova generale, questa sì, per avere già delle risposte più certe e sicure.
In tutto questo, non aiuta di certo un mercato ancora fermo, in attesa della svolta, già ampiamente predetta e annunciata dalla stampa nazionale: l'ingresso di Erick Thohir come azionista di maggioranza nerazzurro. Sarà quello, probabilmente, il momento chiave per la storia dell'Inter più in generale e, per il momento attuale (più in particolare), perchè dal magnate indonesiano ci si aspetta molto, in particolare quei colpi di mercato che Moratti non sembra più poter garantire alla piazza nerazzurra.
Con un mese di luglio che sta rapidamente volgendo al termine, e con il patron ancora al timone del club, è evidente che di più non si può fare se non abbozzare qualche trattativa da perfezionare e definire nel momento in cui il tycoon indonesiano avrà davvero in mano le redini del club di Corso Vittorio Emanuele. Può e dovrà essere quello lo spartiacque per rilanciare in grande stile le ambizioni dell'Inter, e per far ricredere una larga fetta di tifosi che, al momento, è piuttosto delusa da un'empasse alla quale spesso si attribuiscono dfferenti motivazioni, anche se ciò che blocca le manovre di rafforzamento interiste è l'Inter stessa.
Un'attesa che rischia di far perdere ulteriore terreno alla squadra al cospetto di competitor più agguerriti, tecnicamente dotati e aggressivi sul mercato: Napoli, Fiorentina e Juventus.