Rivoluzione Thohir: la svolta che tutti aspettavano
L'argomento principale del weekend nerazzurro, più che essere l'ufficialità di diverse trattative ormai concluse da qualche settimana (Belfodil), è l'ormai certo accordo tra Massimo Moratti ed Erick Thohir, relativo alla cessione di una parte delle quote azionarie al magnate indonesiano, per suggellare un'operazione storica non solo per l'Inter quanto per tutto il calcio italiano, bisognoso come mai di aprirsi con maggior fiducia e serenità agli ormai necessari capitali esteri. Un trend che, probabilmente, coinvolgerà i nostri club in futuro perchè, nonostante tutto, c'è l'assoluto bisogno di riottenere credibilità: quella che il football nostrano ha perso tre anni fa, da quando proprio l'Inter del dopo Mourinho dilapidò le sue (numerosissime) chances di proseguire a vincere ininterrottamente in Italia e non, per fungere da traino e per poter spingere "in alto" la competitività in Europa delle nostre squadre al cospetto delle blasonate rivali.
L'imminente arrivo dell'indonesiano a Milano dunque sarà una novità epocale. Una novità invocata e ora finalmente ottenuta da quei tifosi ormai stufi di assistere al continuo e perseverante deprezzamento del nome dell'INTER sul campo e fuori, a causa di stagioni balbettanti, completamente condizionate da scelte di mercato improprie, a 360 gradi. Per questo la speranza è che i capitali di Thohir servano innanzitutto a sanare, perlomeno parzialmente, quel gap tecnico che separa nettamente i nerazzurri dalle concorrenti più atterzzate e credibili per il prossimo campionato di Serie A.
Partendo già dallo scampato obbligo di dover cedere i Guarin e gli Handanovic di turno fino ad arrivare ad operazioni in entrata equilibrate ed efficaci senza tuttavia perdere di vista la qualità ( e la sostenibilità) che dovranno portare in dote i nuovi arrivati. Nessuna operazione folle quanto la realizzazione più semplice dei propositi troppo spesso dichiarati e mai davvero portati a compimento: e cioè quelli di ripartire puntando le proprie fiches su un gruppo nuovo, ben miscelato e diretto finalmente da chi è convinto che a giocare debba essere chi lo merita.